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C’E’ CHI DICE NO

C’E’ CHI DICE NO

In un mondo che viaggia al contrario non può restare che lo sdegno.

Quello vero però, non quello di persone prezzolate che dalla polemica ne traggono vantaggio. Quello che si è perso è il concetto di giusto, soprattutto si è compromesso definitivamente il concetto di giustizia.

Non può esistere giustizia in un mondo dove a pagare sono sempre i deboli.

Non può essere equo un sistema che prevede sin dall’inizio una divisione tra ricchi e poveri.

Stiamo parlando del sistema-calcio: “Il calcio in Italia ha un impatto sul PIL di 11,3 miliardi di euro. Questo dato è stato reso noto dal Bilancio Integrato della FIGC del 2023, che sottolinea come il calcio sia un patrimonio significativo per l’Italia, contribuendo al benessere della nazione. In particolare, il calcio italiano genera un impatto economico diretto di 2,5 miliardi di euro, un impatto indiretto di 720 milioni di euro e un impatto indotto di 6 miliardi di euro. Inoltre, il settore sportivo in Italia, compreso il calcio, contribuisce all’1,38% del PIL nazionale”.

  «Il calcio italiano rappresenta un patrimonio straordinario per l’Italia perché incide direttamente sul benessere della Comunità nazionale», ha commentato il presidente Gravina.

Dati di gennaio 2025.

Ora…quello che dovrebbe fare pensare è la gestione al limite del criminale di questo ENORME business.

Quello che fa ridere (e pensare) è l’assoluta mancanza di liquidità delle società che gestiscono questo patrimonio.

Un esempio: il Milan.

Il Milan ha chiuso il bilancio 2024 con un fatturato di 457 milioni di euro.

Di cui 87,4 incassati dai diritti TV per i campionato.

Bene: o il Milan vende Rejnerds o non ha un soldo da spendere per il mercato.

Normale no?

La gestione di una Federazione andrebbe valutata anche in termini di risultati.

Saranno tutti in tribuna sabato sera a Monaco: per l’Inter (che fattura l’anno passato 473 milioni) sarà un incasso di quasi ulteriori 132 milioni (totale per la Champions). Non male per una società che ha anche debiti.

Non pochi. Diciamo chiaramente che non esiste attività commerciale che potrebbe sopravvivere con questi dati: al 30 giugno 2024, i debiti complessivi sono scesi a 734,8 milioni, con un indebitamento finanziario netto per 277 milioni.

Però saranno tutti li a mungere la vacca della finale di champions.

Con la speranza che la Nazionale, vero specchio dell’andazzo generale, riesca sopravvivere alla furia norvegese. Che già ha spazzato via la Lazio dalla Europa League facendo mettere il broncio alla cricca della cupola romana. Ebbene si. La Cupola romana: quella dei Malagò e della ora nuova sindaca di Genova, vice fino ad un paio di giorni fa. Quella più nebulosa e mefitica dei vecchi nell’ombra che muovono tutto da un ufficio. Me ne viene in mente uno, ex senatore. Colui che firmò l’indegna pagliacciata del 2005 ai danni del Genoa. Una pantomima che smosse persino gli Svizzeri tanto che ne fecero un documentario. Naturalmente archiviato tra le pubblicità delle vasche per anziani e le chat hot del tempo.

Un Ente capace di regalare il ritiro ad una società privata oltre che la settimana “premio” a Coverciano a fine stagione.

Quello che sta succedendo in Serie B è l’esempio di come si ragiona in Italia: non c’è manco più la decenza di fare le cose con discrezione. Ora ti dicono “è così e basta. Se non ti va…questo è l’indirizzo del mio avvocato”.

E riparte la giostra.

Onestamente (lo so…sembra persino comico usare questa parola) ad ognuno dovrebbe essere lasciata la libertà di farsene un’idea di tutto questo orribile baraccone.

So che in tanti hanno pensato “dopo questa…dico basta”.

Beati loro che ce la faranno.

Io allo stadio non ci rinuncio.

Eviterò di assistere a spettacoli indegni dove concedono ai Davide di affrontare i Golia di turno ma dove è vietato accecare i giganti.

Cancellerò abbonamenti dove cronisti starnazzanti esaltano e premiano sempre chi paga/rende di più.

Eviterò di commentare fatti dove vige una legge corrotta e mono-direzionale.

Combatterò nel modo più semplice quel senso di nausea che ti prende subito dopo rabbia e sconforto: semplicemente evitando di partecipare ad un circo dove i pagliacci non fanno ridere.

O dove le puttane non fanno godere, tanto per essere più incisivo.

Seguirò la mia squadra sempre ovunque. Ma non contro chiunque.

Contro certe figure, dove rischi di sporcarti anche solo avvicinandoti, non mi vedranno più.

Li lascio solo nel loro guano.

Che si divertissero loro, con le loro regole, i loro sotterfugi, le loro meschini abitudini.

Tra le altre…quella della querela facile.

Mai che ti rispondano una volta per tutte spazzando via dubbi, timori e bugie.

Sarebbe troppo facile umiliare un bugiardo con le verità, giusto?

Il problema è che sarebbe troppo difficile non umiliare se stessi.

 

ORIGINAL ANTISAMP

 

 

 

 

 

 

 

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FdT

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