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Dal letame stavolta è nato letame

Dal letame stavolta è nato letame

E sì perchè in questo caso le parole di De Andrè “Dal letame nascono i fior” non valgono.
Dal letame non nascono i fior ma letame.
Parliamo di Andrea Doria e di Sandoria, quindi vediamo un po’ chi era la loro “mamma”, sebbene una delle due, per spiegare un po’ chi  stato, chi sono sempre stati quelli invidiosi, repressi, cattivi d’animo. Non certo il Genoa e i genoani.
Per farlo bisogna parlare un po’ di Storia e quindi mi rivolgo ai genoani perchè con quegli altri è inutile: non sanno un cazzo e se sanno mistificano.
L’Andrea Doria è stata la prima a comportarsi da carogna nei confronti del Genoa e con essa i suoi tifosi.
Pur essendo stata aiutata dal Genoa con Spensley che oltretutto le spiegò le regole del Football e l’aiutò pure ad allenarsi, questi rumentai hanno sempre covato odio e rancore nei confronti del Genoa.
Un po’ perchè il Genoa li ha sempre straccionati nei Derbies, un po’ perchè il Genoa era Il Genoa e loro squadra minore, un po’ perchè proposero al Genoa di fondersi con loro e gli arrivò un vaffanculo udito fino a Busalla, questi rumentai ripeto hanno sempre fatto delle cattiverie al Genoa e ai genoani. Loro, non noi.
Perchè il Genoa non li cagava nemmeno: è come se l’Inter di oggi considerasse l’Albinoleffe.  Che motivo avrebbe.
Leggiamo un po’ le cronache di giornali dell’epoca con l’aiuto di un grande genoano: Renato Venturelli. Non a caso fratello di Francesco.

La Cajenna era un campo irregolare, le aree arrivavano alle linee laterali, e siccome non c’era spazio nemmeno per gli spalti, gli spettatori stavano in piedi lungo la linea laterale. Gli avversari abituati a campi regolamentari (più larghi) non potevano allargare il gioco ed erano costretti a stazionare al centro dove venivano pestati dai giocatori doriani, ma appena provavano ad allargare il gioco intervenivano gli spettatori sgambettandoli con i manici degli ombrelli. Lo scrivevano tante cronache d’epoca. Con questo sistema nel 1924-25 si salvarono per miracolo, battendo all’ultima giornata gli odiatissimi rivali della Sampierdarenese al termine di un incontro violentissimo e contestatissimo. Col sistema degli ombrelli avevano in casa 8 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte. Fuori casa, senza ombrelli e con campi regolamentari, 1 sola vittoria, zero pareggi, 11 sconfitte (quell’unico risultato l’ottennero col Derthona, ultimissima in classifica). Quando si dimostrò impossibile fare la A con un campo a 9 come la Cajenna, e dovettero usare il Littorio costruito per loro dalla Federazione, si squagliarono di colpo e finirono prima in Serie C, poi in quarta divisione regionale, eliminati pure dai Dipendenti Municipali Spezia. Oggi basta ombrelli, sembrano passati alla più moderna guerra batteriologica.

Cosa voglio dire. Che questa era la grande Andrea Doria della quale loro si fanno vanto e per raccattare abusivamente un po’ di Storia.
E questi erano i tifosi doriani. Odiati dai tifosi della Sampierdarenese e poi chi sa un po’ le cose anche dopo: vedi fusione che creò quell’obbrobrio, quell’inganno, quella sorta di mostro giuridico che venne chiamato poi UC. Sampdoria 1946.
Quindi da lì in poi conosciamo tutti cosa ha sempre cercato di fare la sandoria al Genoa. Solo che del male e di farlo sparire.
Cosa che ha mai fatto il Genoa e i genoani nei suoi e loro confronti.
Quindi merde erano i padri, merde sono loro oggi.
Buon sangue non mente.
Perchè a volte dal letame non nascono i fior.
Ma solo letame.

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