
LEGGERE PLEASE…

Era questo il presupposto-base del piano di ristrutturazione dei debiti, concordato in Tribunale, che aveva consentito al club di evitare il fallimento (oggi di nuovo incombente).
La Samp era il classico morto che cammina ma la FIGC in ossequio al suo blasone aveva fatto finta di niente. Un ennesimo scandalo di cui avevo scritto, inutilmente, ai tempiLa notizia di oggi è che la Sampdoria, che nel corso della stagione conclusasi ieri ha inutilmente cambiato quattro allenatori (Pirlo, Sottil, Semplici ed Evani), per la prima volta nella sua storia è retrocessa in Serie C. Una retrocessione diretta avvenuta ieri dopo lo 0-0 sul campo della Juve Stabia che ha consentito alla Salernitana, vincitrice per 2-0 a Cittadella, di scavalcare la Samp lasciandola al terzultimo posto della classifica.
È svanita così anche la possibilità di mantenere il posto in Serie B andando a giocare lo spareggio tra la quartultima e la quintultima: lo faranno il Frosinone e la Salernitana, mentre la Samp seguirà il Cittadella e il Cosenza in Serie C.
Quale sarà il futuro del club blucerchiato, finito peraltro per il 58% nelle mani di “Kick Off Ventures” – società di proprietà dell’azienda di scommesse “Fun88” con base a Singapore (!) – senza che in Federazione nessuno abbia detto niente, nessuno lo sa. Di certo appaiono grottesche, per non dire vergognose, le parole pronunciate dal presidente FIGC Gravina a commento della retrocessione del club: “È una perdita incredibile per il calcio di Serie A e B, una perdita che apre una ferita nel racconto dei valori del nostro sport. Ma le leggi del calcio sono queste, non sempre è tutto scontato. Dispiace ma siamo convinti che una società così blasonata avrà modo di poter risalire in tempi molto rapidi”.
Due estati fa la Samp, passata dalle mani di Ferrero a quelle di Manfredi e Radrizzani, evitò il fallimento grazie a un piano di ristrutturazione dei debiti che prevedeva come condizione obbligatoria la promozione in Serie A al termine della stagione 2023-24 e la salvezza in Serie A al termine della stagione successiva, cioè quella appena conclusa. Ebbene, non solo la Samp non ha mai fatto ritorno in Serie A ma è addirittura precipitata in C: il tutto sotto lo sguardo indifferente della FIGC che per situazioni assai meno drammatiche non esitò, ai tempi del Chievo e della Reggina, a muoversi con il pugno di ferro cancellando il club veneto dalla faccia del calcio italiano e costringendo il club calabrese a ripartire dai dilettanti in Serie D.
La retrocessione della Sampdoria in C è un fatto non solo sportivamente doloroso, ma per quanto attiene al modus operandi della Federazione è eticamente scandaloso. La FIGC ha tenuto in vita un morto che camminava solamente per ossequio nei confronti del suo glorioso blasone (a Gravina piace definirlo brand); e alla fine è finita come doveva finire.
In tragedia per la Sampdoria. In vergogna per la FIGC.
Questo è l’articolo, una lettera aperta al presidente FIGC Gravina, che il 4 ottobre 2023 scrissi su Substack. Lo sapevate? La Samp deve necessariamente essere promossa e salvarsi in A l’anno prossimo Dieci-domande-dieci al presidente FIGC Gravina travolto dall’ennesimo scandalo del calcio italiano col verme – Il vergognoso salvataggio dei blucerchiati e la Reggina spedita in D per molto menoLo sapevate? La Samp deve necessariamente essere promossa e salvarsi in A l’anno prossimo
PAOLO ZILIANI OTT 04, 2023
Egr. Gabriele Gravina presidente della FIGC, sono qui a chiederle, a proposito dei fatti d’attualità che attengono all’U.C. Sampdoria recentemente acquistata dall’investitore Andrea Radrizzani, di rispondere con un sì o con un no alle 10 semplici domande che qui di seguito le formulo:
Risponde al vero, oppure no, che la Sampdoria – club regolarmente iscritto dalla FIGC al campionato di Serie B – ha presentato al Tribunale di Genova un business plan che lega la transazione dei debiti tributari, il perfezionamento dell’acquisto del club da parte degli investitori e la rimodulazione dell’indebitamento verso i creditori a due requisiti: il ritorno immediato in Serie A al termine del campionato in corso e la permanenza certa in Serie A nella stagione successiva, senza di cui l’impatto negativo stimato sarebbe di 49 milioni e avrebbe effetti disastrosi?
Risponde dunque al vero, oppure no, che al campionato di Serie B è stato ammesso un club che deve “necessariamente” vincere ed essere promosso in Serie A e che deve “necessariamente” essere salvato dalla retrocessione nel successivo campionato di A, pena il fallimento?
Risponde al vero, oppure no, che negli accordi di ristrutturazione dei debiti del club – stimati in data 31 maggio scorso in 150 milioni e 904 mila euro -, c’è un debito verso la Agenzia delle Entrate che ammonta a 49 milioni e 100 mila euro: somma che in uno scenario di fallimento, come la mancata promozione del club in Serie A, provocherebbe un soddisfacimento pressoché nullo dei creditori privilegiati, come appunto l’Agenzia delle Entrate, SACE e MCC, come emerge dalla perizia firmata dal dottor Raffaele Marcello sul valore di liquidazione della società?
Risponde al vero, oppure no, che in data 7 agosto l’Agenzia delle Entrate ha dato parere favorevole allo stralcio del 65% del debito della Sampdoria che pagherà solo 17,7 milioni a fronte di un debito di 49,1 con risparmio di 31,4 milioni? E se sì, la richiesta di rateizzazione fiscale presentata dal club a dicembre 2022 in situazione già pre-fallimentare (“Se non troviamo 40 milioni, falliamo”, aveva detto il membro del CdA Panconi il 17 ottobre 2022) può essere considerata regolare?
Risponde al vero, oppure no, che in riferimento alla “Sport Spettacolo Holding Srl” di Massimo Ferrero erano iscritti crediti esigibili entro il 31 dicembre dell’anno successivo (2023) pari a 28 milioni e 199 mila euro? E se sì, dato che in data 15 giugno 2023 (vigilia del CdA per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2022), la “Sport Spettacolo Holding”, cioè Ferrero, ha perso la qualifica di società controllante con interruzione anticipata della tassazione di gruppo – ciò determina il fatto che le perdite rimangano in capo alla società consolidante – che ne è di questo “buco” da 28 milioni nel bilancio 2022 della Sampdoria? Non siamo di fronte a un vero e proprio falso in bilancio?
Risponde al vero, oppure no, che se i bilanci della Sampdoria fossero stati stilati con una rappresentazione veritiera, ciò avrebbe reso impossibile l’accordo raggiunto dal club con l’Agenzia delle Entrate; e anche la COVISOC non avrebbe mai potuto concedere l’autorizzazione all’iscrizione del club al campionato di Serie B visto che 28 milioni di perdite in più avrebbero impedito alla Sampdoria qualsiasi operazione di mercato per svariate sessioni?
Risponde al vero, oppure no, che le tre banche che avevano concesso al club i “finanziamenti Covid” hanno provveduto a escutere le garanzie: e che SACE (cioè lo Stato italiano) è creditore della Sampdoria per circa 48 milioni? E se sì: come mai il club potrà pagare il suo debito in un’unica soluzione fra 20 anni, il 31 dicembre 2043, con un tasso d’interesse di favore del 2,5% a decorrere solo dal 2026, interessi di cui la Sampdoria può pagare solo lo 0,25% annuo rimandando il resto al 2043? E addirittura, nel caso di vendita della Sampdoria entro il 2043 – evenienza praticamente certa -, il club sarà tenuto a pagare solo il 50% di questo suo debito? Perchè, di grazia, alla Sampdoria sono stati riservati tutti questi favori ed è stata ammessa alla Serie B, mentre la Reggina, per una situazione debitoria assai meno pesante, è stata retrocessa in Serie D?
Risponde al vero, oppure no, che la FIGC e la sua Procura hanno fatto finta di non vedere e non sentire che il salvataggio della Sampdoria avveniva per ragioni esclusivamente “politiche” che nulla dovrebbero avere a che fare con le regole dello sport? “Abbiamo ricevuto forti pressioni per dare questo supporto – dichiarava papale papale a tv e giornali il 5 luglio scorso Gianluca Garbi, Ad di Banca Sistema -, da moltissime altre società, alcune impensabili, da vari organi politici e amministrativi nazionali e locali”. Di chi erano queste forti pressioni?
Perchè, visto il clamore dell’ennesimo scandalo che deturpa l’immagine del calcio italiano, non indice una conferenza-stampa al fine di chiarire i diversi trattamenti usati dalla FIGC nei confronti di Juventus e Sampdoria da una parte e Reggina e Chievo dall’altra? Spiegando perchè i ladri di polli sono stati mandati chi al patibolo (il Chievo) chi al confino (la Reggina) mentre ai club di brand superiore, o addirittura extra lusso come la Juventus, è stato riservato un trattamento in guanti bianchi a dispetto di malefatte enormemente più gravi e dimostrate commesse?